Storia

Le Brigate Rosse

Le Brigate rosse sono una organizzazione terrostica, di stampo marxista-leninista, nata negli anni '70 per sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Questi progettavano di instaurare la dittatura del proletariato e la costruzione del comunismo anche in Italia. Questo obbiettivo si sarebbe dovuto realizzare mediante un'azione diretta, facendo riferimento ai gruppi armati europei. Ciò prevedeva spesso anche l' utilizzo della violenza contro i loro "nemici" fra cui giudici, giornalisti (come W.Tobagi), poliziotti, sindacalisti ed anche politici come Aldo Moro.

Tra il 1970 e il 1974 le Brigate rosse agirono prevalentemente con piccoli gruppi che operarono all'interno delle fabbriche in modo spesso clandestino. Inizialmente agirono solo nel Milanese, per poi estendere il proprio operato in Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna. Successivamente si strutturarono in gruppi, ognuno di essi chiamato "Brigata", che aveva il compito di fare propaganda nelle fabbriche, in particolare nelle aziende soggette a piani di ristrutturazione o nei quali il rapporto dei lavoratori con la dirigenza e la proprietà fosse principalmente conflittuale.

Negli anni '80 la cattura di Senzani, ex esponente di primo piano delle Brigate rosse fece sì che quest'ultima iniziasse a sgretolarsi, fino a essere sradicata sia in conseguenza dell'azione di alcuni infiltrati dei servizi segreti, sia grazie a una legge che concedeva benefici penali ai membri che, arrestati, si fossero pentiti e avessero collaborato alla cattura di altri membri.



In Italia si discute ancora intorno alla possibile esistenza di questa organizzazione o a una sua possibile ricostituzione, dal momento che negli ultimi anni sono stati compiuti atti terroristici da parte di persone che si sono richiamate alle Brigate Rosse e ne hanno assunto il nome fino all'ultimo attentato a Roberto Adinolfi nel 2012 che venne rivendicato invece da un gruppo della Federazione Anarchica Informale. Ci furono infatti altre rivendicazioni, tra cui la "vetero-brigatista", ma non venne considerata attendibile.

Riflessioni d'Autore

"Gli uomini delle B.R. hanno respirato la politica" del "sorvegliare e punire"

L.Sciascia ,L'affaire Moro, Sellerio, Palermo, 1978

"Nel farsi di ogni avvenimento che poi grandemente si configura c’è un concorso di minuti avvenimenti,...a volte impercettibili che...corrono verso un centro oscuro...in cui prendono forma: e sono insieme, il grande avvenimento appunto..."

L.Sciascia ,L'affaire Moro, Sellerio, Palermo, 1978

"La stampa di regime è sempre al sevizio del nemico di classe, e la menzogna e la mistificazione sono la regola..."

Comunicato B.R. (stessa fonte)

"...B.R....attenti come sono sempre stati alle date, alle ricorrenze, alle rispondenze simboliche..."

L.Sciascia ,L'affaire Moro, Sellerio, Palermo, 1978